Voglia di scrivere – I gruppi delle mamme su Facebook

Ultimamente mi sta venendo voglia di scrivere come in genere mi viene voglia di mangiare. Probabilmente è perché non posso sfogarmi con il cibo (grazie tante diabete gestazionale!) e quindi mi butto sulla pagina bianca. Direi che potrebbe diventare un ottimo progetto per una dieta, si chiamerà “La dieta della scrittura“: ogni volta che ti viene voglia di aprire il frigo apri una pagina word e scrivi perché vorresti mangiare. Metti un limite di battute impegnandoti a non alzarsi dalla sedia sino ad averle completate, et voilà, il dimagrimento è assicurato. O almeno sono limitati gli spuntini nervosi.

Ho talmente tanta voglia di scrivere che ho già programmato abbastanza articoli per arrivare sino a metà giugno. Mai scritto così tanto in vita mia! Allo stesso tempo però la pagina bianca mi fa anche lo stesso effetto della fame da noia. Non so esattamente cosa voglio e rimango a fissare il frigo (o in questo caso la pagina) aspettando di avere una risposta. Non voglio ammorbarvi sulla gravidanza, ma è anche vero che è l’unica cosa di cui mi va di parlare costantemente. Forse anche perché non ho nessuno con cui potermi confrontare.
Quindi oggi vi racconto della mia esperienza con…

I gruppi di mamme su facebook!

I gruppi di mamme sono una cosa che mi terrorizza, io non sono fatta per essere immersa in una pluralità di persone che hanno in comune solamente una cosa tanto generica come l’essere genitori. Grazie al cielo i gruppi su Whatsapp sono ancora lontani, ma visto che non ho avuto la possibilità di conoscere qualcuno al corso pre-parto ho provato a capire se ci fosse qualche gruppo su Facebook dove poter trovare qualche altra persona con cui parlare del momento che stiamo vivendo.

Grosso errore! A meno che non si tratti di gruppi tematici, in cui ci si concentra principalmente su un tema e si discute su quello o di gruppi fortemente moderati dagli admin, i gruppi sono quasi completamente invivibili
Ho provato, qualche settimana fa, ad entrare nel gruppo “Mamme 2020“, ci sono rimasta qualche giorno ma dopo l’ennesimo post tra il cringe e ricerca di attenzioni sono fuggita. Per sicurezza volevo anche cancellare il mio account e dare fuoco al telefono, ma il Panda mi ha convinto che sarebbe stata un’esagerazione

Conosco un sacco di mamme fantastiche e, come ho già detto, nei gruppi tematici, sono molte più le persone con il sale in zucca che con una zucca in testa. Eppure quando si prova ad entrare in un gruppo di mamme generico… il delirio, anzi, i deliri: onnipotenza, superiorità, persecuzione.
Donne in cerca di conferme costanti per ogni singola cosa e pronte ad attaccare alla gola chiunque non dia ragione al proprio comportamento e alle proprie scelte.

Ma non hai altro da pensare oltre ai tuoi figli?
Che lo fai a fare un figlio per lasciarlo al nido!
Se lavori invece che stare con lui è perché non ci tieni!
Ma hai un gatto? Non lo sai che ti trasmette la toxoplasmosi?
Non fare quello che dice il pediatra, lo fa solo per vendere medicine!

No ragazzi, io dopo l’ennesimo giudizio inutile e non richiesto (e non a me visto che io non ho commentato quasi mai) ho deciso di gettare la spugna e arrendermi davanti all’evidenza che certe persone entrano in determinati gruppi solo per cercare qualcuno che possa spalleggiarle nelle loro follie. Mi dispiace, perché in mezzo a tanti post “Io ho fatto questo, ditemi che ho fatto bene” c’erano anche spunti di discussione interessanti. Peccato però che venivano costantemente nascosti dalla marea di pupù liquida.

Ma io non posso fare a meno di chiedermi: perché tutto questo?

C’è davvero bisogno di avere continue conferme che le proprie scelte siano corrette attraverso l’approvazione altrui? C’è bisogno di attaccare alla gola chi, immagino (e spero) in maniera ragionata, ha deciso di intraprendere strade diverse?
La scelta di avere un figlio può avvenire per tanti motivi diversi e le coppie sono tutte diverse tra loro. Pensare di incontrare e confrontarsi solo con qualcuno che ci conferma le nostre opinioni è assurdo, ognuno per i propri figli sceglierà la strada più congeniale al proprio percorso di vita.

Un conto è avviare una discussione se si stanno dicendo palesi assurdità a livello medico/psicologico, ma comunque non so quanto una discussione su facebook con uno sconosciuto possa avere presa in questi casi. Altro conto è se si parla di scelte esclusivamente personali, che spettano solo ai futuri genitori. In questi casi si può confrontare sul perché di una scelta, ma pensare di far cambiare idea qualcuno solo perché la nostra ci sembra migliore lo trovo assurdo.

Credo in quello che faccio e lo voglio trasmettere!

Capisco benissimo questo pensiero. Sono la prima a farlo per molti argomenti.
Molte delle mie scelte con la belva derivano da mesi di studio e informazione sullo sviluppo dei bambini, oltre che sulla mia forte convinzione del bisogno di fare qualcosa per cercare di diminuire il mio impatto ambientale. Ma questo non mi legittima ad andare a spada tratta contro qualcuno che ha semplicemente idee diverse dalle mie su argomenti che a me sono cari, non è certo un post su facebook il luogo adatto per discutere di certi temi. A meno che, come detto prima, non si tratti di gruppi tematici o normati da admin con competenze specifiche in determinati ambiti.

Se credo nelle mie scelte piuttosto posso cercare una community che porti avanti un progetto di formazione e informazione sugli argomenti a cui tengo. La trovo una scelta molto più produttiva, capace di creare scambi e dialoghi costruttivi che possono incidere veramente sulle scelte delle persone.


Sono andata fuori tema? Altamente probabile, in questi articoli finisce sempre così. Ma alla fine è solo una pagina di diario, buttata giù di fretta con le idee che si accartocciavano dentro il mio povero cervellino stremato. Arriveranno anche articoli più coerenti, promesso

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