Diabete in gravidanza

Quando si inizia una gravidanza l’ultima cosa che verrebbe da pensare è l’insorgenza del diabete gestazionale. Nonostante sia una condizione che si manifesta nel 18% delle donne in gravidanza, non presentavo nessuno dei fattori di rischio, inoltre avevo già tante altre paure di mio, mettermi anche il pensiero del diabete non mi sembrava il caso…

…ovviamente le mie speranze di saltarmi almeno una sfiga sono state inutili.

All’inizio del settimo mese di gravidanza ho fatto la curva glicemica e, per quanto di pochissimo, il valore preso dopo due ore era fuori scala. Il tempo di ritirare i risultati e sono finita dritta dritta in diabetologia.
All’uscita avevo la mia nuova dieta (come se le limitazioni precedenti non fossero già abbastanza) e la macchinetta pungidito che mi ha accompagnato negli ultimi due mesi e mezzo con il pancione.

Considerando anche che ho dovuto iniziare a seguire la dieta dalla seconda settimana di lock-down, riuscire ad accettare anche questo è stato davvero difficile. La cucina è sempre stata una mia passione (non per niente è una delle rubriche del blog) ed era la mia ancora di salvezza per passare le giornate chiusa in casa. Finivo per avere sempre fame, non perché non mangiassi, le porzioni della dieta in realtà erano più abbondanti delle mie solite, ma perché ero annoiata e sempre di pessimo umore.

Ho anche provato a dedicarmi a ricette adatte alla mia nuova situazione, come pane e cracker integrali, ma ogni mio impasto mi faceva schizzare in alto la glicemia, cosa che non succedeva mai con lo stesso prodotto confezionato. Anche quella strada quindi è stata abbandonata.

La prima nota positiva era che almeno non avevo bisogno di insulina. Attenendomi strettamente alla dieta riuscivo a tenere i valori sempre nella norma (almeno all’inizio, le ultime settimane sono state decisamente più complicate, ma comunque niente insulina).

torna una luce

Dopo qualche settimana sono arrivate delle giornate caldissime, di quelle che ti fanno desiderare un bel gelato ghiacciato. E a quel punto è arrivata la grande idea, sia santificato il Panda. È vero, niente gelato, ma potevo mangiare le fragole e ne avevamo congelate e potevo bere il latte.
Una delle nostre ricette estive preferite sono i frappè fatti con la frutta congelata (quando possibile anche un cucchiaio di gelato e/o cioccolato, ma ovviamente non era questo il caso).

Sono state delle giornate bellissime, in cui aspettavo il pomeriggio solo per poter finalmente tornare a gustare qualcosa che desse soddisfazione al mio palato. Con 80g di fragole congelate e 80 ml di latte la mia giornata finalmente aveva preso una nuova piega e il mio cervello ha deciso che si poteva fare anche di più. Bisognava trovare una soluzione ai pasti piatti e noiosi.

Nuovi esperimenti in cucina

Ho capito che non potevo fare ricette elaborate, ma almeno per la tipologia di primi avevo alimenti da poter provare sia con abbinamenti nuovi che con qualche modifica. Certo, il gusto continuava a non essere proprio lo stesso, ma alcuni cambiamenti ci hanno soddisfatto talmente tanto che li continueremo a tenere, come per esempio l’utilizzo della ricotta o dello stracchino come legante al posto della panna.

Ho dovuto salutare il mio amato riso, ma ho conosciuto farro e orzo e sono stati un’ottimo cambio di programma. Per quanto riguarda pasta e pane invece, mangiavamo già integrale, quindi non c’è stato un vero e proprio cambiamento. Le patate però, quelle si che mi sono mancate da morire! Le patate sono quell’alimento che rende più buono qualunque cosa, stare tanti mesi mangiandone poco o nulla è stato davvero difficile!
Inizio a pensare che a breve potrebbe uscire l’articolo “Elogio della patata”, potrebbe avere un sacco di visualizzazioni… anche se non so se per il motivo culinario.

Il passo più difficile è stato eliminare lo zucchero dal caffè, cosa per me impensabile. Per la colazione è stato facile sostituirlo con il tè, che invece bevo da sempre senza zucchero, però capitavano quelle giornate in cui l’unica possibilità di sostituzione era tenere gli occhi aperti con il nastro adesivo. Ho provato allora con cappuccino o caffè macchiato caldo, ed in questi modi è stato molto più semplice ridurre sempre di più l’uso dello zucchero. Ad oggi continuo a mettere una punta di zucchero solo nell’espresso, se ci aggiungo un goccio di latte posso evitarlo problemi.
Un enorme cambiamento per chi, sino a qualche mese fa, metteva due cucchiaini di zucchero abbondanti nella tazzina!

Cambiamenti fisici

La questione diabete mi ha preso alla sprovvista anche perché non ho avuto nessuno dei sintomi classici associati al diabete. La belva era un po’ sopra la media in quanto a peso, ma nella mia famiglia non sono rari i pesi massimi alla nascita (ultimo esempio, mi cuginetto, nato a marzo, ha superato tranquillamente i 4 kg); effettivamente il mio peso cresceva un po’ troppo, ma non mi sono mai data grosse limitazioni con il cibo, quindi imputarlo al diabete mi sembrava un po’ esagerato.

Dopo l’inizio della dieta il peso della belva è rimasto stabile durante tutte le visite, dall’80° percentile non ci si scollava. Io al contrario ho smesso di prendere peso per più di un mese, anzi, la prima settimana sono anche dimagrita. La cosa mi ha fatto un po’ preoccupare, ma a quanto pare è una cosa normale. Ho ricominciato a prendere peso solo a metà dell’ottavo mese e ne prendevo comunque mediamente meno di quanto ne prendessi durante i mesi precedenti alla dieta.

Insomma, alla fine mi sono ritrovata a termine con meno cellulite di quando ero partita ed un peso che non si discosta particolarmente dalla norma. Direi che i presupposti per mantenere questa dieta anche per i mesi futuri, almeno in linea generale, ci sono tutti!


Hai mai sofferto di diabete gestazionale? Come l’hai vissuto?

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